Commercialista “On Fire”

Sostenibilità digitale inclusiva: la direzione tracciata per il futuro della professione.

L’ articolo di Ferruccio de Bortoli sulla professione, pubblicato da l’Economia del Corriere della Sera, dopo la giornata organizzata da The European House Ambrosetti mi ha riportato agli interventi ascoltati al recente Congresso Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti a Palermo durante il quale sono stato relatore.

La ormai prossima riforma fiscale scritta dalla categoria in collaborazione con il governo, in particolare la parte relativa alla cooperative compliance, includerà per il professionista il riconoscimento di un ruolo di maggiore rilievo, rivendicato dalla categoria, di interlocutore dell’impresa nel “confronto” con l’Agenzia delle Entrate, con un approccio quasi di mentoring per chi vorrà e saprà interpretarlo.

Tuttavia aspettarsi che il collateralismo con il legislatore, virtuoso per la capacità della categoria di rappresentare le istanze, generi una situazione capace di perpetuare alcune rendite è un rischio enorme in un momento storico di trasformazione non ancora adeguatamente percepito.

Infatti la vera notizia da cogliere per il commercialista è che la tecnologia sarà il vero fattore abilitante alla professione, di certo non lo sarà la disponibilità delle credenziali d’accesso al sistema informatico dell’ADE  che può dare l’errata percezione, qualora migliorerà, di  avere fatto un passo in avanti sufficiente.

La clientela dello studio, indirizzata od obbligata da normative di sostenibilità, lo includerà tra gli stakeholder della sua filiera, sarà parte del processo di sostenibilità le cui tempistiche sono dettate da una digitalizzazione sempre più inclusiva guidata dai tempi dell’impresa.

Esisterà quindi un rischio di esclusione se non si saprà adattarsi ad un processo non reversibile.

Sarà richiesta una capacità di investimento fino ad oggi mai inclusa nel conto economico dello studio, aumentata dalla necessità di formazione delle risorse umane coinvolte.

La scommessa professionale dietro l’angolo è quindi coniugare la digitalizzazione con la dimensione, capacità di aggregazione interprofessionale e interdisciplinare, con un occhio di riguardo alle imprese di dimensioni minori perché alcune diventeranno grandi e perché rappresentano una parte importante del tessuto economico territoriale in cui si muove il commercialista.

In sempre meno situazioni e con sempre meno redditività potrà resistere il professionista solitario, lo potrà fare solo se avrà una competenza verticale, poco scalabile, ad alto valore aggiunto.

La soluzione per il futuro potrebbe avere come titolo “la digitalizzazione consapevole” iniziando col muovere un primo semplice passo, accessibile economicamente ma decisivo verso l’inclusione dello studio nei processi della clientela.

Dotarsi senza indugio di un software che, senza cambiare l’attuale gestionale utilizzato in studio, sia in grado di ottenere e gestire autonomamente in tempo reale tutti i dati rivenienti da SDI e da PSD2, rispettivamente fatture e movimenti bancari, per rendere lo studio completamente indipendente.

Agirà come un turbo sull’attuale gestionale, accelerando esponenzialmente la produzione automatica della prima nota e della contabilità con un risparmio del tempo dedicato alle attività a basso valore aggiunto superiore al 70%, utilizzabile al contrario per valorizzare le risorse umane verso attività ad alto valore aggiunto per il cliente, più disponibile a pagarle, generando nuovi ricavi che consentano di sostenere gli investimenti.

Permetterà di rimanere sempre connessi con il cliente ed in grado di interagire attraverso la condivisione degli stessi dati, in particolare quelli relativi alla gestione delle risorse finanziarie a breve ma anche prospettiche, offrendo una visione immediata che consentirà di generare quella previsionale, grazie a reportistiche condivise in tempo reale.

Investire per crescere, come fanno gli imprenditori.

Andrea Isacchi.

100 giorni alla deadline del credito

COSA ACCADRA’ E COSA FARE

Mancano 100 giorni circa all’incrocio di scadenze sistemiche e non rinviabili, pena un innalzamento dello spread mai stato così clemente verso il debito della Repubblica ed un inasprimento delle condizioni per la concessione del MES da parte dell’Unione Europea : scenario non sopportabile dalle finanze statali e dai bilanci delle banche, tra le maggiori finanziatrici del debito pubblico. E’ inderogabile prepararsi subito.

COSA ACCADRA’

31/12/2020 tutte le banche avviano le segnalazioni di default per privati ed imprese a partire da 500,00 euro

31/01/2021 termine delle moratorie bancarie concesse dal governo per l’emergenza COVID 19

28/02/2021 avvio delle cessioni di crediti NPL con e senza GACS derivanti dal termine delle moratorie

01/03/2021 avvio di migrazioni operative e affidamenti di migliaia di filiali ex UBI in Banca Intesa e BPER

05/04/2021 prima rilevazione in Centrale Rischi Banca d’Italia delle segnalazioni di insoluto ed impagato

30/04/2021 chiusura bilanci delle Banche con probabili maxi accantonamenti prudenziali bilanci 2022.

Per continuare a produrre, commerciare, ricercare e sviluppare serve credito, che sia concesso da banche investitori o fornitori bisogna sempre dimostrare fondamentali solidi ed equilibrati, ma soprattutto la capacità di rimborsare i propri impegni alle scadenze pattuite.

COSA FARE

Queste tre regole base valgono per le piccole attività esattamente come per tutte le imprese :

1 Documenti aggiornati e precisi, non possono mai mancare :

  • Centrale Rischi Banca d’Italia aggiornata mensilmente
  • Bilancio annuale con rendiconto finanziario ed indici OCRI, situazioni trimestrali aggiornate
  • Budget di cassa annuale aggiornato mensilmente con DSCR progressivo
  • Business plan almeno triennale aggiornato

2  Conoscere i numeri della propria impresa

E’ necessario per l’imprenditore conoscere i numeri principali espressi nei documenti, verificare con il personale ed i professionisti che li hanno redatti a quali fattori della produzione appartengono e  cosa rappresentano : dalle risorse umane al costo della materia prima, dagli oneri finanziari alle imposte.

3 Sapere descrivere l’attività dell’impresa rappresentata dai numeri nei documenti

Il Business Design o Business Model Canvas è un metodo per fare comprendere  l’attività dell’impresa e dell’imprenditore, in particolare spiegare quali sono i fattori chiave che hanno dato finora la capacità di realizzazione e che possono garantire la continuità e lo sviluppo è fondamentale  per convincere a concedere il credito.

Crexpert ha iniziato un nuovo percorso grazie alla preziosa esperienza delle sue persone ed alla efficacia dei propri strumenti, a breve riceverai un invito per conoscere quale sarà la prima tappa.

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Scadenza 1 e 15 marzo

01 e 15 marzo due importanti scadenze da trasformare in opportunità.

Entrambe le scadenze hanno un impatto molto significativo per l’impresa.

Di carattere economico per il costo effettivo che viene addebitato, ma anche per il rating attribuito che può essere degradato se la mancanza di disponibilità genera sconfini e segnalazioni negative nei credit bureau ed in particolare nella Centrale dei Rischi della Banca d’Italia.

Una segnalazione di sconfino rilevante infatti, con l’introduzione dei nuovi parametri di calcolo, può causare il mancato raggiungimento del punteggio soglia per accedere alla Garanzia del Fondo Centrale e vedere esclusa l’impresa sia dai benefici ma ancora più rilevante dalla concessione del credito.

Ma vediamo in sintesi cosa avviene e come poter ottimizzare gli eventi.

SCADENZA 01 MARZO 2019

L’addebito degli interessi debitori nell’unica scadenza di ogni anno è stata introdotta  con la nuova normativa  prevista all’a art. 17- bis della legge 8 aprile 2016, nr. 49, che ha modificato l’art. 120 del Testo Unico Bancario – T.U.B.

Le circostanze da valutare sono essenzialmente due:

  • se il correntista ha autorizzato preventivamente l’addebito degli interessi passivi sul conto, il 1°marzo l’importo andrà automaticamente a modificare l’importo originario dell’affidamento accordato. Questo impone ai correntisti di prestare particolare attenzione al momento dell’addebito degli interessi e provvedere in tempo utile a trovare le disponibilità per farvi fronte, al fine di evitare sconfinamenti onerosi;
  • se il correntista non ha preventivamente autorizzato per l’addebito degli interessi, potrà disporre l’addebito in conto o provvedere al pagamento in altro modo. Se detto pagamento non sarà effettuato entro la fine di marzo, per tutti gli interessi maturati al 31/12 /2018 , sarà segnalato come sconfinamento da banche e finanziarie alla Centrale Rischi nella categoria “rischi a revoca” .

Conoscere l’importo che verrà imputato può essere anche l’occasione per mantenere monitorati i costi degli affidamenti durante tutto l’anno con l’analisi degli estratti conto trimestrali.

Verificare quanto incidono le spese e commissioni rispetto ai soli interessi può far scoprire importati spazi di risparmio. Il tempo da dedicare all’analisi è di poche ore all’anno, ancora meno con strumenti software semplici ed intuitivi.

SCADENZA 15 MARZO 2019

È stato pubblicato il decreto interministeriale che riforma l’impianto generale del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi di cui all’art. 2, co. 100 della L. n. 662/1996, uno dei principali strumenti di politica economica esistenti per concedere credito alle PMI.

Rispetto al modello precedente il legislatore ha stabilito che le percentuali di copertura della garanzia risultano crescenti in funzione del rischio espresso dalla singola impresa: più l’impresa appare rischiosa più alta sarà la percentuale di copertura.

La modifica sostanziale sta nell’avere inserito nel metodo di calcolo oltre ai dati economico finanziari i dati andamentali presenti sia nelle segnalazioni della Centrale Rischi Banca d’Italia sia dei Credit Bureau SIC.

In riferimento al Modulo economico-finanziario:

  • per i soggetti beneficiari finali che adottano il regime di contabilità ordinaria, i dati degli ultimi due bilanci approvati o quelli dei prospetti contabili sulla base dei quali sono state redatte le ultime due dichiarazioni fiscali;
  • per i soggetti beneficiari finali che adottano il regime di contabilità semplificata, i dati delle ultime due dichiarazioni fiscali.

In riferimento al modulo Andamentale:

  • i dati di accordato e utilizzato del soggetto beneficiario finale, con riferimento agli ultimi sei mesi dei rischi a scadenza e dell’esposizione per cassa, forniti dalla Centrale dei Rischi, qualora presenti;
  • i dati relativi ai contratti rateali, non rateali e carte del soggetto beneficiario finale forniti da uno o piu Credit Bureau, qualora gli stessi siano utilizzati dal soggetto richiedente per la propria valutazione del merito di credito.

Opportunità suggerita è quella di monitorare mensilmente o al massimo trimestralmente i propri dati presenti nella Centrale Rischi Banca d’Italia ed in occasione di richiesta/rinnovo dei fidi consultare anche le banche dati SIC.